Glossario

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GLOSSARIO

(Breve Glossario in aiuto alla comprensione dei termini)

Baduanjin (PY: Bāduànjǐn)  (WG: Pa Tuan Chin)

Significa letteralmente “gli 8 pezzi di Broccato”.

Sono una serie di esercizi creati dal Grande Eroe cinese Yueh-Fei (1103-1142), grande Maestro e stimatissimo generale della dinastia Song.

Sono esercizi di Chi-Kung (Qigong) atti al rafforzamento psicofisico attraverso gli allineamenti ed estensione dei meridiani e respirazione (vedi info sul corso di Chi-Kung della Scuola Ferroeseta).

Il Baduanjin, differentemente attuato in ogni scuola ma con un unico stampo originale, si divide notoriamente in 2 tipologie:

– Baduanjin del Guerriero

(più fisico, utilizzato da Yueh-fei per tenere in forma il suo esercito)

– Baduanjin del Letterato

(Più morbido e vicino agli stili interni, utilizzato principalmente con lo scopo di armonizzare la salute)

Cantonese

Il cantonese (粵語 / 粤语, dialetto Yue) è uno dei principali gruppi di dialetti o lingue della lingua cinese. Viene principalmente parlato nella parte sud-orientale della Cina continentale, Hong Kong, Macao.

La parola “cantonese” deriva da Canton, traslitterazione francese del nome coloniale portoghese per Guangzhou, nome cinese della capitale della provincia di Guangdong.

E’ una lingua tonale, e annovera nel suo complesso ben 8 accenti (diciamo dai 6 ai 10, a seconda del periodo storico ed altri fattori… comunque tanti rispetto ai 4 del mandarino).

Una delle differenze evidenti tra cantonese e mandarino, è che nel mandarino è assente un suono “m” al termine della sillaba: la “m” e la “n” terminali nel cantonese sono state fuse in “n” nel mandarino. Inoltre, nel cantonese i suoni nasali possono essere sillabe indipendenti senza altre vocali.

Un esempio: il Wing Chun in cantonese veniva pronunciato Ng Chun (泳春), dove “Ng” sta per un suono simile a “Yun” ma detto in maniera molto nasale e contratta.

A parte il mandarino, il cantonese standard è l’unico altro dialetto/lingua cinese a essere conosciuto internazionalmente in tutto il mondo e ha le sue versioni di canzoni, drammi, film.

Chi (PY: qì)

E’ l’energia interna, generata attraverso il respiro nel Tan Tien (PY:dāntián) e canalizzato nei 12 meridiani principali e in quelli superficiali (Lou) con utilizzi terapeurici, curativi, rafforzativi o applicazioni marziali.

Viene coltivato attraverso il Chi-Kung (vedi info sul corso di Chi-Kung della Scuola Ferroeseta), ovvero la pratica degli esercizi (il significato di Kung può essere definito “lavoro”, quindi “lavorare sull’energia interna”).

Recentemente (poco prima del 2000) è stata riconosciuta la sua esistenza scientificamente, e ha preso il nome di “Bio-Energia”. Di fatto però il vero funzionamento e utilizzo di questa “energia interiore” è abbastanza complesso e irraggiungibile per la stessa scienza che tenta di analizzarla (a meno che non ragioni nel senso della scienza quantistica o con la teoria delle stringhe), perché il suo funzionamento è legato anche ad altri fattori quali Yi (Mente) e Shen (Spirito) e non rappresenta solamente una questione meccanica.

Chi-Kung (PY: qìgōng)

il Chi-Kung è la pratica degli esercizi per coltivare il Chi (il significato di Kung può essere definito “lavoro”, quindi “lavorare sull’energia interna”).

In genere, viene definito Chi-Kung “duro” quello con utilizzo marziale di rottura (passiva o attiva) e Chi-Kung “morbido” quello per utilizzo terapeutico e benefico. In entrambi i casi si tratta dell’utilizzo dello stesso funzionamento o concetto, ma con applicazioni diverse.

Esistono diversi esercizi per lavorare sull’energia interna.

La nostra scuola propone un corso di Chi-Kung dove, tra le altre cose, vengono seguiti gli esercizi BaDuanJin (8 pezzi di broccato), che vengono praticati sia con il metodo del Guerriero che del Letterato, per meglio comprenderne la vera natura ed essenza (entrambi i metodi, simili ma differenti, sviluppano la stessa cosa).

Tuttavia ogni forma tradizionale ha insita in sé un lavoro sull’energia interna, a volte più esterno (es. stile della Tigre) a volte più interno (es. stile del Drago).

Attraverso un lavoro molto accurato con il proprio istruttore, approfondendo nel dettaglio ogni movimento (che di base però deve essere già sotto controllo nella maniera più naturale possibile) è possibile portare all’esterno queste energie, con risultati immediatamente visibili.

Chuan – Kuen – Kune (PY:Quan)

A seconda della loro provenienza geografica (il dialetto cambiava a distanza di 20 km!) rappresenta il concetto di “Pugno”, in senso di “modo di portare il colpo”, che per estensione può essere da noi tradotto con la parola “Stile”

(Ma ognuna di queste tre risulta incompleta in confronto all’idea concettuale che racchiude il significato in cinese/cantonese).

DianXue (PY: diànxué)

Dianxue (点穴, letteralmente Toccare i Punti dell’Agopuntura) è un termine che indica l’arte di riconoscere e colpire i punti che possono provocare danni al proprio avversario.

Una delle prime menzioni a questo metodo (dianxuefa点穴法) si trova nell’ “Epitaffio a Wang Zhengnan” (王征南墓志铭, Wang Zhengnan muzhiming). Questo scritto distingue i punti vulnerabili del corpo umano in quelli che provocano la morte (死穴 sixue), quelli che provocano la sincope (昏穴 hunxue) e quelli che provocano il mutismo (哑穴 yaxue).

Secondo il “Dianxuefa” ci sono 11 punti che provocano capogiri e svenimento, 103 che feriscono crudelmente, 36 che provocano la morte (致晕11穴”,“致残103穴”,“致命36).

Chang Dsu Yao in un suo programma di Meihuaquan (Boxe del Fiore di Prugno) ne elenca 36 totali:

9 punti mortali (死穴 sixue),

9 punti che provocano svenimento (暈穴 yunxue),

9 che provocano mutismo (啞穴 yaxue),

9 che provocano paralisi (麻穴 maxue).

Uno stile che fa del Dianxue un suo punto centrale è il Liangyquan.

FaChing/Fachin (PY: Fajing o Fajin)

Fajin (dal cinese 發勁 che significa Emettere l’energia o lanciare l’energia), è un termine delle arti marziali cinesi a volte reso come forza esplosiva. È una parola cinese che si compone di due ideogrammi:

  • (Fa) che il dizionario traduce con inviare, spedire, mandare, lanciare, sparare o manifestarsi all’improvviso;

  • (Jin o Jing) con forza, vigore, energia, forte, robusto, vigoroso.

Curiosità: con la stessa fonetica (PY: Fa Jin) vengono identificati nell’abbigliamento delle fasce che si mettono attorno alla vita (guarda caso luogo di creazione dell’energia stessa, attraverso il TanTien).

E foneticamente la frase Fa Jin Bao indica il “dare l’allarme”, quindi sempre emissione del respiro per provocare un azione importante e legata al pericolo.

La scrittura cinese ha una molteplicità di analogie e sotto livelli (come ogni linguaggio, ma aumentato dalla ambiguità di molti suoni simili e ideogrammi diversi con lo stesso suono) e comprenderne il significato vuol dire comprenderne l’essenza e le radici che hanno generato quel concetto.

Hsue-sheng (PY: xuésheng)

Studente, Allievo.

In altre parole è un praticante della Scuola.

PinYin (PY: pīnyīn)

Il pinyin (拼音) è il sistema di trascrizione del cinese standard ufficiale.

Letteralmente in cinese significa “trascrivere suoni” e generalmente si riferisce allo Hànyǔ Pīnyīn (汉语拼音, letteralmente: “traslitterazione della lingua degli Hàn“), che è un sistema di romanizzazione (notazione fonetica e traslitterazione in scrittura latina) della pronuncia del cinese moderno. Si tratta del mandarino, altresì noto come Putonghua (普通话, in pinyin Pǔtōnghuà, letteralmente “linguaggio parlato standard”), la lingua ufficiale della Repubblica Popolare Cinese basata sulla pronuncia del cinese parlato a Pechino.

Il sistema è costituito da 26 lettere e 4 TONI i cui valori fonetici sono qui di seguito esemplificati in modo indicativo, per quanto possibile in riferimento alla lingua italiana:

A

cioè (nella sillaba yan e dopo la i e la u pronunciata come ü); vicina ad ha (negli altri casi).

B

copro.

C

pazzia.

CH

cacciare (pronunciata con la lingua retroflessa).

D

oltre.

E

fr. heure (in fine di sillaba); fr. petit (prima di n, ng e r); né (nella sillaba wei); cioè (negli altri casi).

F

fortezza.

G

ecologia.

H

ted. ach.

I

pressoché muta (nelle sillabe zi, ci, si e zhi, chi, shi, ri); vino (negli altri casi).

IU

iou (con una o molto breve).

J

acidità (pronunciata con il dorso della lingua accostato al palato).

K

accaldato.

L

levare.

M

mandare.

N

navetta.

NG

ing. sing (una n pronunciata nasale con il dorso della lingua come in panca).

O

tra u e o (dopo la a); u (prima di ng); p (dopo b, f, m, p); dove (negli altri casi).

P

cappello.

Q

coccio (pronunciata con il dorso della lingua accostato al palato).

R

iniziale: fr. je (pronunciata con la lingua retroflessa); finale: ing. roar.

S

settembre.

SH

scenata (pronunciata con la lingua retroflessa).

T

ottone, dottore

U

fr. lune (dopo j, q, x e y); uva (negli altri casi).

UI

uei (con una e molto breve).

UN

fr. une (dopo j, q, x e y); uen (con una e molto breve, negli altri casi).

W

uova.

X

ted. ich (pronunciata con il dorso della lingua accostato al palato).

Y

fr. huit (nelle sillabe yu, yuan, yue e yun); ieri (negli altri casi).

Z

zucchero.

ZH

acerbo (pronunciata con la lingua retroflessa).

Esistono altri modi di translitterare la lingua cinese, uno dei più diffusi e usati (e ormai entrato nella nostra cultura, anche se più impreciso) è il Wade-Giles.

Ad esempio, il temine KungFu che siamo abituati a vedere scritto in questo modo fa parte della translitterazione Wales-Giles, mentre in PinYin sarebbe scritto gōngfu.

Di solito (ma non è una regola, è più una statistica) le scuole che fanno riferimento al WuShu moderno o comunque a stili moderni o modernizzati utilizzano il PinYin, mentre le scuole che prendono le loro radici dal passato prediligono l’uso del Wales-Giles.

Questo semplicemente perché i testi di studio e riferimento antichi erano translitterati in Inglese (Wade-Giles), mentre il PinYin è entrato d’uso comune solo dopo la sua prima comparsa intorno al 2000 (A Taiwan).

Tuttavia, anche se giovanissimo, il metodo PinYin, nonostante abbia un valore meno nostalgico per la maggior parte dei praticanti che è cresciuta vedendo il KUNG FU scritto in maniera anglofona, ha facilmente rimpiazzato i vecchi metodi perchè più completo, grazie all’utilizzo dei 4 accenti che hanno risolto notevolmente il problema di significati diversi di parole cinesi che APPARENTEMENTE per noi hanno lo stesso suono.

Putonghua (PY: Pǔtōnghuà)

Putonghua (普通话, letteralmente “linguaggio parlato standard”), la lingua ufficiale della Repubblica Popolare Cinese basata sulla pronuncia del cinese parlato a Pechino.

San-Ta (PY: sàndǎ)

Letteralmente Disseminare i colpi (散打, py: sàndǎ)

Conosciuto anche come San-shou (Disseminare le mani (散手, sǎnshǒu).

Combattimento libero tra due avversari. La scuola Ferroeseta propone un corso di Sanshou, adatto sia a chi parte da zero, sia a chi cerca un corso di autodifesa in cui ci si mette all prova, e a chi già ha esperienze nelle arti marziali e vuole potenziare attraverso la pratica le proprie tecniche.

Nota: e’ vero che spesso i due termini vengono erroneamente utilizzati per individuare la stessa cosa, ma ad onor del vero, il termine Sanda fa la sua comparsa in periodi relativamente recenti (anni settanta) e più precisamente sta ad indicare lo sport da combattimento cinese uno-contro-uno con regole e arbitro (vedi la Kickboxing per il Karate).

Sanda è quindi impiegato prevalentemente in ambito sportivo.

Il termine Sanshou,invece, è utilizzato per indicare la più ampia sfera della “Difesa Personale” e il combattimento prestabilito e libero in ogni sua forma (quindi non necessariamente uno-contro-uno, ma molto probabilmente anche uno-contro-due o uno-contro tre!).

Shifu 師父 (PY: shīfu)

Il carattere (semplificato: ) significa “insegnante” mentre i caratteri e significano rispettivamente “tutore” e “padre”.

Tradizionalmente, nelle arti marziali cinesi, il termine era utilizzato per manifestare rispetto nei confronti del proprio Maestro. Il suo uso indicava come il rapporto tra maestro ed allievo fosse considerato molto simile al rapporto tra padre e figlio.

C’è da dire, tuttavia, che specie nella Cina del nord, il termine usato per rivolgersi al proprio insegnante di arti marziali è lo stesso usato per rivolgersi a qualsiasi altro maestro di un’altra disciplina, ovvero 老師 lǎoshī.

(questo termine indica il prestigio ma non la familiarità, tant’è che viene usato anche per titoli come avvocati, dottori, giudici, eccetera).

TaoLu (PY: tào lù)

Con Taolu si identifica il concetto da noi noto come “Forma” o “Sequenza”.

Sono un insieme di movimenti predefiniti studiati per rafforzare il corpo e lo spirito, far lavorare il Chi all’interno del corpo e tramandare dei concetti marziali e non attraverso una forma non verbale ne’ scritta.

Attraverso questi movimenti il corpo inizia a muoversi (sapendosi muovere) e a rafforzare muscoli meno evidenti, facendo lavorare i muscoli in maniera efficace utilizzando traiettorie studiate e ottimizzate in centinaia di anni e prove, o allineamenti scheletrici atti ad avere la massima efficacia del colpo o della posizione.

Normalmente si contrappone al San-Ta (una forma di combattimento libero atto ad allenare la reazione e la percezione dei colpi durante un combattimento).

Tu ti 徒弟 (PY: túdi)

Discepolo. Quando un allievo viene a far parte della famiglia del suo Maestro attraverso la cerimonia del Baishi (“onorare qualcuno come il proprio Maestro”) questi diventa a tutti gli effetti parte della famiglia, tramandando il metodo, ereditando la guida della Scuola e occupandosi di essa come se fosse esattamente la sua Famiglia (soprattutto in assenza del “padre”).

WingChun 泳春 (PY: yǒng chūn)

Il WingChun (eterna primavera) è un metodo di combattimento che predilige la corta distanza, caratteristico degli stili Nan-Chuan.

Utilizza a pieno i radicamenti e il FaJing tipico degli stili del Sud, enfatizzando i movimenti esplosivi della gru ma con forme più compatte, derivando esso per lo più dallo stile Gru Bianca (che come animale ha ali più piccole e movimenti più corti).

Va notato che il Wing Chun non è una vera e propria arte marziale, ma è nato come metodo di combattimento, concentrando in se’ diverse conoscenze ed esperienze.

(Si veda il capitolo “WING CHUN” nella sezione degli stili praticati da FERROESETA).

Questo dettaglio è facilmente visibile nella semplicità e tecnicismo che i nomi della forma hanno preso rispetto al valore evocativo presente in altri stili marziali.

(un esempio benché inappropriato, ma utile alla comprensione di questo concetto, potrebbe essere la tecnica “palmi che premono la luna” che trasportata nelle tecniche WingChun prende il nome di “colpo di palmo verso l’alto”; oppure concetti come le “mani a specchio” che nel WingChun diventano “parata con il palmo alzato”; e cose del genere…).

Tui-Ta 对打 (Sparring) (PY: duì dǎ)

Letteralmente “combattimento”. Conosciuto anche con il termine Kumite nel Karate Giapponese. Lo sparring si differenzia dal concetto di Fighting perchè viene regolamentato dal SENSO dell’allenamento che si sta facendo tra atleta e sparring partner.

(spesso lo si può essere vicendevolmente l’uno dell’altro).

Uno sparring può essere un atleta che si allena a colpire dei target gestiti da un altro atleta; oppure un combattimento con delle regole prestabilite (es.niente calci; con un braccio solo; solo prese; eccetera), atto spesso a comprendere la tecnica che si sta studiando; oppure in maniera completamente libera, andando quindi a sfociare nel concetto di San-Ta o San-Shou (vedi info sul corso di Sanshou della scuola Ferroeseta).

Yueh-Fei (Ngohk Fei) (PY: Yuè Fēi )

Yue Fei (15/02/1103 – 27/01/1142) fu un generale che combatté per la dinastia Song del sud.

Nel periodo in cui visse guerre, corruzione e lo spettro della fame opprimevano continuamente il popolo cinese. In mezzo a tutte queste difficoltà emerse un uomo che, con la purezza del suo spirito e dei suoi ideali, ha dimostrato che bontà, rettitudine e lealtà fossero virtù ancora vive.

Per noi è l’incarnazione in vita dei valori della Scuola.

In tempo di pace Yueh Fei è stato un grande studioso dei classici cinesi, poeta, cantautore, saggio e cultore delle arti… mentre in guerra Yueh Fei è stato un generale coraggioso e astuto, che abilmente ha sconfitto i nemici del suo paese (sconfisse un esercito di ventimila uomini con solo cinquecento soldati).

Fu tradito dai ministri dell’Imperatore che, dopo averlo richiamato dal campo di battaglia, lo accusarono falsamente di tradimento e lo fecero condannare a morte (successivamente il popolo insorse e chiese la testa dei 2 ministri corrotti).

In Cina, oltre alla statua di Yueh-Fei, sono famosissime le 2 statue della vergogna, che ritraggono i 2 ministri in ginocchio con le mani legate in procinto di chiedere perdono prima di essere giustiziati.

L’usanza vuole che ognuno che passi ci sputi sopra per condannare il loro ricordo con l’onta della vergogna in eterno.

A Yueh Fei si attribuiscono (ma non c’è niente di certo) la creazione (o quanto meno lo sbocciare) di 2 grandi stili:

1. il Hsing-I (XingYi), “il corpo segue la mente”, uno stile a mani nude interno del Nord molto marziale, che racchiude in se’ grandi ricchezze della conoscenza cinese, e che mette le basi dei 5 elementi che poi influenzeranno tutta la cultura marziale di lì in avanti.

2. Lo stile dell’aquila (Yingzhaoquan 鹰爪拳 o Ying Jow Pai in cantonese) è uno stile imitativo (XiangXingQuan) che studia le movenze dell’aquila con il suo caratteristico mano ad artiglio.

Yin – Yang (PY: yīn – yáng)

Sono le due “forze” che compongono il Tao, l’una negativa (…femminile, interna, interiore, centripeta, implosiva, oscura, bassa, fredda…)

e l’altra positiva (…maschile, esterna, esteriore, centrifuga, esplosiva, alta, calda…) e contribuiscono con il loro movimento di perenne creazione e distruzione dell’equilibrio a creare il TAO (o “l’Uno Originale”), l’Equilibrio del Tutto.

E’ impossibile riassumere la complessità di questo semplice concetto che sta alla base di ogni cosa (e trova applicazioni in qualsiasi forma di azione o vita) in una voce di glossario. Rimandiamo quindi questa analisi un po’ più specifica a capitoli e dispense collegate a questo argomento.

WuJi

Significa “Assenza di Estremi”, e si lega al concetto di “Vuoto”e fa riferimento all’ azione di trasformazione degli equilibri adottato dal TAO con il Yin-Yang.

Ogni azione porta a una contro-azione… il “vuoto” è la risposta, senza interferenze di emozioni e preconcetti: solo la mente meditativa (Yi) è presente e controlla le vostre azioni.

Il WuJi è lo stato puro delle cose, infinito, senza fine e senza confini, in cui l’energia non è ancora manifestata.

WuDe 武德

E’ l’odine dei principi morali a cui si dovrebbe accostare il praticante Marziale.

I principi di una arte marziale sono tradizionalmente 10:

  1. Song (Rispetto)

  2. Qianbei 谦卑 (Umiltà)

  3. Yi (Rettitudine)

  4. Fu (Fiducia)

  5. Zhong (Lealtà)

  6. Yao (Volontà)

  7. Naili 耐力 (Resistenza)

  8. Hengxing 恒性 (Perseveranza)

  9. Naixin 耐心 (Pazienza)

  10. Yong (Coraggio)

La Scuola FERROESETA condivide tutte e 10 le virtù, ponendo in modo particolare la sua attenzione nei suoi vessilli un riassunto di 4 di esse con un significato esteso ed onnicomprensivo:

a) Fede

Verso se stessi e gli insegnamenti ricevuti; questo aiuta l’equilibrio, l’autostima, la pazienza, la perseveranza.

b) Giustizia

Verso se stessi e verso ciò che si deve fare, implica la rettitudine, la lealtà e la resistenza nel conseguire ciò che è giusto.

c) Pietà Filiale

Implica il Rispetto e l’Umiltà.

d) Coraggio

Rafforza il concetto di volontà e coraggio, non esiste nemmeno una volontà se non trova il coraggio di essere espressa.

Questi 4 principi racchiudono quindi secondo il pensiero e l’interpretazione della nostra scuola tutti gli altri 10.

NOTA: Per meglio rappresentare le radici del nostro pensiero in questi antichi valori, FERROESETA usa gli ideogrammi in cinese tradizionale (non semplificato).

Esempio: (Fede/Fiducia):